DALLE LOTTE PLURIDECENNALI DEI DISOCCUPATI ORGANIZZATI

DALLE LOTTE PLURIDECENNALI DEI DISOCCUPATI ORGANIZZATI AL NUOVO CONFLITTO CONTRO LA PRECARIZZAZZIONE DELLA VITA!

Descrivere in poco spazio la vicenda politica del Coordinamento di lotta per il lavoro è un impresa ardua.
Troppo fitta è l’intensità di relazioni, di discussioni, di lotte che da svariati anni attraversano la città di Napoli e della sua area metropolitana.
Una mole di iniziative spesso con un ritmo quotidiano, le quali hanno imposto nell’agenda politica delle istituzioni il tema della disoccupazione.

NON SIAMO PIU’ INVISIBILI…

A Napoli, ma nell’intero meridione gli stessi indicatori statistici Gestiti dagli istituti di rilevamento ufficiali non possono più occultare il dato strutturale della disoccupazione di massa.
Una umiliante condizione di sopravvivenza la quale diventa il motore obbligato della diffusione delle mille forme della precarietà e della fatica al nero.
Una giungla infernale di lavori e lavoretti che oggi il Governo Berlusconi, nell’ambito di un più generale affondo antiproletario contro tutto il proletariato, vorrebbe rendere legali tramite il disinvolto utilizzo della -Legge 30- un ulteriore regalo al sistema delle imprese ed al capitalismo tricolore sempre più in difficoltà nell’ambito della concorrenza globali sui mercati mondiali.
Del resto che la tendenza obbligata alla flessibilità nel mercato del lavoro non fosse solo un dato riscontrabile all’oggi, è dimostrato dal fatto che già negli anni scorsi “(Quando palazzo Chigi si sedevano i cosiddetti governanti amici )” si erano verati i provvedimenti di regolamentazione come il pacchetto Treu, che ha contribuito, in maniera considerevole, ad aprire la strada alle misure odierne del governo del Cavaliere.

Contro tutto questo, per rimettere al centro dell’attenzione le richieste del lavoro, di salario, di dignità, abbiamo scelto di rompere con l’impotente abitudine alla rassegnazione individuale ed abbiamo deciso di autorganizzarci.
Da questo assunto, nasce la spinta alla costruzione del Coordinamento di Lotta per il Lavoro.
Certo alle nostre spalle abbiamo tutta la pliridecennale esperienza dei disoccupati organizzati, che rivendichiamo orgogliosamente la quale, aldilà dei naturali limiti insiti, in tutte le vicende del conflitto sociale, a Napoli e in numerosi centri dell’interland, ha rappresentato l’unica speranza per migliaia e migliaia di proletari da sempre penalizzati ed esclusi dalle leggi che regolano il mercato del lavoro.
Da questa esperienza, però, abbiamo appreso alcune lezioni politiche che intendiamo preservare e diffondere in ogni luogo:

a) il sacrosanto principio all’autorganizzazione diretta dei proletari e la piena autonomia politica ed organizzativa da partiti ed istituzioni.
b) Il costante sforzo all’unità d’azione con tutti i settori popolari, giovanili e del mondo del lavoro colpiti dalle politiche economiche e sociali del patronato e del governo.

In questo contesto sono da interpretare e collocare le miriadi di iniziative che come Coordinamento abbiamo promosso ed a cui abbiamo partecipato.
Con i lavoratori e gli operai di numerose aziende colpite dai processi di ristrutturazione selvaggia, con i fratelli immigrati in una lotta di permessi di soggiorno e contro il nuovo schiavismo, con gli studenti ed impiegati nella lotta all’aumento delle tariffe nei trasporti, con il movimento Noglobal nei principali appuntamenti di mobilitazione ecc. ecc. in tutte queste lotte , assieme a tutte queste esperienze di conflitto sociale, i disoccupati organizzati non hanno fatto mai mancare il loro apporto.

Ma è nelle mobilitazione contro la guerra imperialistica che il Coordinamento di Lotta per il Lavoro ha espresso una maggiore continuità d’iniziative.
Infatti, oltre a partecipare all’attività del Comitato Napoletano contro la Guerra, in occasione della preparazione della giornata internazionale del 20 marzo scorso, la Carovana Intinerante per la Pace, ha fatto la sua sosta prima a Napoli nello spazio occupato dal Coordinamento di Lotta per il Lavoro.
Mai come in quell’occasione, l’obbiettivo del ritiro immediato delle truppe occidentali dall’Irak, si è intrecciato con l’opposizione proletaria all’intervento imperialista del governo ed al continuo taglio dei fondi destinati alle spese sociali.
Come si può comprendere, quindi, la battaglia che abbiamo intrapreso non si è limitata alle sole questioni inerenti la nostra condizione sociale ma, volutamente, è intervenuta su tutto l’arco dei problemi che attanagliano la società.

In questo modo abbiamo voluto infrangere quella invisibilità sociale a cui il capitalismo ci costringe per poterci meglio frantumare e normalizzare alle schifose regole del mercato.
Tutta la nostra attività, tutto il nostro agire collettivo è orientato in questa direzione di marcia, e se, nonostante la forte repressione che abbiamo subito ad opera degli apparati dello stato, siamo ancora in piazza, e con un discreto livello di mobilitazione, questo probabilmente è un segno che abbiamo ben operato nella stessa difesa degli interessi di classe.

LA BATTAGLIA PER IL SALARIO o REDDITO GARANDITO

Coordinamento di lotta x il lavoro

13 4 2004