All’attenzione particolare del compagno Paolo Ferrero (segretario nazionale del PRC)

All’attenzione particolare del compagno Paolo Ferrero (segretario nazionale del PRC)

Una nota sulla Vertenza BROS – Napoli.

E’ noto che fin dal suo insediamento l’Amministrazione Regionale della Campania ha – tra i suoi primi atti – cancellato d’imperio tutto il capitolo della formazione professionale e delle politiche per il lavoro attinente la Vertenza BROS.

Anni ed anni di politiche per il lavoro, rivolte prevalentemente alle fasce deboli e marginalizzate del mercato del lavoro, sono state azzerate privando circa 4000 famiglie dell’area metropolitana napoletana di qualsiasi forma di protezione sociale e di possibile avvio verso politiche attive per il lavoro.

Non che la passata amministrazione bassoliniana non peccasse di ombre in tale contesto, particolarmente i percorsi che hanno condotto alla costituzione delle società partecipate sono fortemente viziati di speculazione ed affarismo, per cui lungi da noi qualsiasi difesa apologetica della vecchia amministrazione, ma mai si era arrivati a questa allucinante forme di accanimento contro una platea di disoccupati e precari.

Eppure l’intero iter burocratico, finanziario e progettuale della Vertenza BROS non è competenza esclusiva della Regione Campania ma è il prodotto di vari accordi interistituzionali sottoscritti dai governi nazionali (sia di centro destra e sia di centro sinistra), dalla Provincia di Napoli e dal Comune di Napoli.

Eppure l’amministrazione Caldoro si è potuta consentire di andare avanti da sola ignorando qualsiasi forma di concertazione e di raccordo istituzionale con gli altri Enti. Persino la richiesta – avanzata dal nostro movimento – di accedere (sul finire del 2010) al sistema degli ammortizzatori sociali fu ignorata mentre tutti (dai partiti alle organizzazioni sindacali collaborazioniste) hanno riempito le liste degli aventi diritto alla Cassa Integrazione con i propri clienti.

Ora è passato più di un anno dalla cancellazione della Vertenza BROS e le uniche cose che si sono materializzate per i disoccupati napoletani sono state la repressione poliziesca, le inchieste giudiziarie e un numero abnorme di arrestati, inquisiti e di teste sfasciate dai manganelli.

Che cosa si può fare?

E’ evidente che la Vertenza BROS è oggi collocata in una difficile situazione oggettiva. L’intero sistema delle partecipate e dei servizi regionali è sotto i colpi della crisi e dei famigerati vincoli di bilancio imposti dall’Unione Europea. Inoltre – a corredo di una complessa operazione di delegittimazione dei precari BROS – è stata scatenata una sapiente campagna stampa di criminalizzazione e di opacizzazione delle ragioni sociali dei movimenti di lotta.

Eppure il movimento continua ad essere nelle piazze reclamando la collocazione occupazionale nei comparti del mercato del lavoro (ambiente, raccolta differenziata, manutenzione del territorio, cura alle persone, assistenza sociale…) per cui in questi anni sono stati spesi decine di milioni di Euro per formare professionalmente questa platea di disoccupati. Inoltre – al di là delle chiacchiere propagandistiche, né a Napoli e né nella sua area metropolitana è stato avviato qualsivoglia progetto di vera raccolta differenziata dei rifiuti e né sono state messe all’opera manutenzioni e bonifiche ambientali e sanitarie.

Restano quindi intatte le motivazioni sociali di questa lotta e la sua sacrosanta legittimità.

Il ruolo dell’amministrazione De Magistris.

Durante la scorsa campagna elettorale per le comunali di Napoli – ed anche nelle prime settimane della sindacatura di Luigi De Magistris – più volte il Sindaco di Napoli, pubblicamente, si è impegnato a favore di un utilizzo dei precari BROS nei programmi di raccolta differenziata da avviare in città. Non neghiamo che queste dichiarazioni contribuirono – oggettivamente – in alcuni quartieri popolari della città al successo elettorale di De Magistris.

Quelle dichiarazioni, però, sono state smentite dall’operato interpretato, fino ad ora, dall’amministrazione comunale la quale si è costantemente smarcata da ogni serio pronunciamento a favore dei precari BROS.

Lungi da noi qualsivoglia pretesa di accollare il fardello dei precari BROS sulle sole spalle del Comune di Napoli. Continuiamo a ritenere che la Regione Campania sia l’ente istituzionalmente più attrezzato per risolvere questa Vertenza (..del resto alla Regione sono in giacenza alcuni milioni di Euro specificamente bloccati per i BROS) ma riteniamo, altresì, che senza un azione di pressione anche da parte del Comune non si produrranno fatti nuovi.

Anzi – dentro le dinamiche di distruzione di ciò che residua del welfare in Campania – la Regione utilizzerà, anche simbolicamente, la Vertenza BROS come l’agnello sacrificale.

A questo proposito ci sentiamo di avanzarti una proposta che pensiamo possa essere utile alla nostra Vertenza nonché funzionale alla generale mobilitazione che conduciamo contro le politiche economiche e sociali del governo e contro il dilagare della precarietà e della disoccupazione:

alla luce della situazione attuale – anche considerando le sinergie istituzionali esistenti tra il Comune e la Regione, particolarmente a proposito della realizzazione di alcuni grandi eventi – ti chiediamo di investire fattivamente il vicesindaco Tommaso Sodano della nostra problematica.

Certo Sodano già riceve le delegazioni dei movimenti di lotta ma abbiamo la fondata sensazione che il suo impegno è più un atto formale, in relazione al suo ruolo istituzionale, che un vero e costante impegno circa la presa in carico politica della nostra Vertenza per tentare –anche sperimentalmente – di trovare le modalità più adatte in tale direzione.

Sarebbe utile che Sodano

– e per taluni aspetti lo stesso PRC cittadino come forza politica autonoma anche rispetto all’amministrazione – si facesse promotore di una ripresa di relazioni e di discussione con la Regione, con il Governo e con la stessa Provincia di Napoli per istituire un ambito (un tavolo, una commissione o quant’altro..) in grado di valorizzare la forza lavoro e le competenze professionali dei precari BROS. Un impegno non più rinviabile anche alla luce dell’aggravamento di tutti i fattori di crisi economica.

Vorremmo, insomma, che la nostra Vertenza uscisse dal pantano della costante repressione in cui è stata fatta precipitare anche grazie all’insensibilità culturale e politica anche di gran parte della sinistra cittadina la quale attraverso l’annientamento economico e politico dei precari BROS vuole affermare un nuovo tassello della guerra contro quella che fu la passata amministrazione bassoliniana.

Naturalmente – a scanso di equivoci e per garantire il massimo della trasparenza possibile – vogliamo precisare che non chiediamo a Tommaso Sodano nessun tipo di relazione particolare e/o clientelare. Conosciamo la vischiosità del panorama politico napoletano e i rischi insiti in questo tipo di vicende. Riteniamo, però, che la Vertenza BROS sia blindata (anche per la sua accertata certificazione istituzionale) da ogni tipo di inquinamento affaristico e speculativo.

Infine – e non ci sembra poco – immaginiamo che una affermazione positiva della Vertenza BROS sarebbe anche un ottimo viatico alle tante mobilitazioni e vertenze che attraversano il nostro territorio e costituirebbe, comunque, una traccia importante nel necessario impegno di lotta generale di questa difficile e complicata fase politica.

PRECARI BROS ORGANIZZATI

 

Napoli.

 

6/2/2012

 

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