La libertà di Gino Monteleone è la libertà di tutti noi!

 

La libertà di Gino Monteleone è la libertà di tutti noi!
Per il prossimo Martedì 15 febbraio – presso la sezione “Misure Speciali del Tribunale di Napoli” – sarà discussa l’allucinante richiesta, avanzata dal Questore di Napoli, Santi Giuffrè, di applicazione di non ben definite “misure di sorveglianza speciale per i prossimi tre anni” contro Gino Monteleone, attivista del Coordinamento di Lotta per il Lavoro.

Chi ha avuto modo di leggere le presunte motivazioni della richiesta del Questore di Napoli si è potuto rendere conto della pretestuosità e della palese vaghezza di argomentazioni che sostanzierebbero l’applicazione di dette misure speciali.Ancora una volta la Questura di Napoli offre una interpretazione del ciclo di lotte contro la disoccupazione e la precarietà accostando queste sacrosante mobilitazioni ad un cliché complottando e criminalizzante tendente ad offuscare ed opacizzare le ragioni sociali e materiali delle lotte per il lavoro degli ultimi anni.Per la Questura di Napoli mobilitarsi per il salario, per il lavoro, denunciare le speculazioni, l’affarismo e le truffe che si consumano sulla pelle dei disoccupati e dei ceti popolari della nostra città è una pratica criminale. In tal senso a Gino Monteleone vengono addebitate fantomatiche accuse che non sono circoscrivibili a singoli episodi specifici ma che attengono a presunti ruoli e funzioni che – per chi conosce i movimenti di lotta sociale – sono estranei alla cultura ed alla prassi delle lotte.Facciamo – quindi – Appello a quanti hanno a cuore la democrazia, a quanti non ritengono il conflitto sociale un attività criminale, a quanti non sono disponibili a mettere sotto i piedi i diritti e l’agibilità politica, sociale e sindacale nel nostro paese ad esprimere la più ampia solidarietà a Gino Monteleone, ai movimenti di lotta per il lavoro e a tutti i colpiti dall’autoritarismo questurino.

 

Martedì 15 Febbraio – ore 9.30 –presso il Tribunale di Napoli (Piazzale Cenni)

PRESIDIO DI SOLIDARIETA’ E DI CONTROINFORMAZIONE

 

 

 

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