Respinta l’arroganza della Questura che voleva imporre al compagno Gino Monteleone le misure speciali

Respinta l’arroganza della Questura che voleva imporre al compagno Gino Monteleone le misure speciali di prevenzione e repressione.
LIBERTA’ DI LOTTA E DI ORGANIZZAZIONE PER I MOVIMENTI SOCIALI!
Nonostante un imponente dossier inquisitorio – colmo di falsità, imprecisioni e vere e proprie montature – il Tribunale, nei giorni scorsi, ha respinto la richiesta della Questura di Napoli di imporre al compagno Monteleone, del Coordinamento di Lotta per il Lavoro, le famigerate misure di sorveglianza speciale.
Questa sentenza è un provvedimento importante non solo a tutela del compagno Monteleone ma per l’insieme dei militanti e degli attivisti politici e sindacali che, quotidianamente, a Napoli come altrove, lottano a difesa delle proprie condizioni di vita e di lavoro.
Questa sentenza sbugiarda la linea repressiva della Questura la quale continuamente accosta le sacrosante mobilitazioni sociali ai fenomeni criminali e camorristici i quali, come è noto, sono, spesso, riconducibili al sistema di potere economico e politico e ad alcune figure istituzionali.
BASTA CON LA REPRESSIONE E LA CRIMINALIZZAZIONE.
Sono diverse centinaia i disoccupati, i precari, i lavoratori e tanti attivisti sociali che sono stati inquisiti nel corso delle mobilitazioni sociali di questi ultimi anni.
Con l’aggravarsi dei fattori di crisi economica e l’aumento del conflitto gli apparati dello stato non esiteranno ad intensificare le provocazioni, le intimidazioni e la persecuzione giudiziaria contro i protagonisti delle lotte.
FACCIAMO APPELLO AI MOVIMENTI DI LOTTA, ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI CONFLITTUALI, AGLI INTELLETUALI INDIPENDENTI E A QUANTI HANNO A CUORE LA LIBERTA’, IL DIRITTO DI MANIFESTARE E GLI OBIETTIVI DELLE VERTENZE SOCIALI AD UNA COSTANTE MOBILITAZIONE A DIFESA DEGLI SPAZI DI AGIBILITA’ POLITICA NELLA NOSTRA CITTA’.
Coordinamento di Lotta per il Lavoro
Centro Sociale per i Diritti Sociali “Carlo Giuliani”

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