Sorveglianza speciale nei confronti di lavoratori e disoccupati

Avanza la crisi economica. Avanza la repressione. Ed il caso specifico che ha colpito i dirigenti dei movimenti dei precari napoletani, che da anni lottano per migliorare la qualità delle condizioni economiche e di vita delle masse popolari. Alcuni dirigenti sono stati colpiti da misure restrittive che limitano la loro circolazione personale, limitando persino le conversazioni private al di là dei loro impegni di militanti e sociali. Senza troppo dilungarci nella polemica ( e tanto meriterebbe il caso ), notiamo una paradossale contraddizione giudiziaria nell’adottare due pesi e due misure nei confronti di chi, come Romeo , che si atteggiava a “nuovo padrone della città “ , nonostante le pesanti accuse nei suoi confronti di corruzione e concussione, è ancora libero di circolare e passeggiare nelle sue dorate dimore, dove oggi questo malfattore è trattato dalla stampa e dalla politica locale come il martire delle vicende giudiziarie.
In una società che è precaria in tutte le sue direzioni e riferimenti ( politici, economici, vivibilità e sociali ), dove si ammazza per pochi centesimi o per equivoche incomprensioni ( specifico è il caso dell’ultimo omicidio in via Colombo ), dove manca alla base una cultura di socialità, di aggregazione e di migliorare le qualità della vita, la politica locale, il Governo centrale inasprisce la macchina repressiva e limita il diritto alla circolazione, alla libera aggregazione lasciando interi quartieri in balia della criminalità organizzata e squadracce di fascisti in cerca dell’ immigrato da pestare. I movimenti di lotta napoletani ed i loro dirigenti lottano non solo per un’ occupazione ed il diritto al salario per disoccupati e precari, ma lottano soprattutto per invertire questa tendenza xenofoba, schizofrenica della società, attraverso i loro centri sociali cercano di indirizzare ai giovani un altro modo di vivere, una cultura diversa da quella attuale che parta dalla socializzazione e dall’ integrazione multirazziale, dall’importanza della formazione culturale, dall’ alfabetizzazione, soprattutto in quei quartieri dove è più forte il disagio ( Vasto- san Lorenzo- Mercato ). A questa politica sociale, collettiva e popolare, contro l’affarismo ed il clientelismo del potere politico, la Questura di Napoli, la Magistratura rispondono proponendo la sorveglianza speciale nei confronti dei lavoratori e dei disoccupati. Ecco gli effetti del “ Pacchetto Sicurezza “ del Governo Berlusconi

COORDINAMENTO DI LOTTA X IL LAVORO
Centro sociale- CARLO GIULIANI
Via Cesare Rosaroll, 48- Napoli