Destiniamo i fondi europei per il miglioramento delle condizioni di vita dei proletari!

DELLE CONDIZIONI DI VITA DEI PROLETARI !

Il governo Prodi e la sua Finanziaria già delinea quali saranno le direttive economiche per il prossimo anno, una politica economica ancora all’insegna dei sacrifici e privazioni per le fasce deboli, di tagli alle spese ed ai servizi e maggiorazioni di tasse comunali che saranno un balzello ancor più grave per quelle comunità che, come Napoli e la Campania, vivono una situazione drammatica ordinaria ed atavica a causa delle strategie di deindustrializzazione e smantellamento di intere attività produttive che segnavano ricchezza, occupazione, integrazione culturale in quelle zone che oggi lasciano il passo alla ghettizzazione ed esclusione di giovani generazioni ed interi nuclei familiari in preda alla precarietà sociale ed economica.
La stessa Finanziaria che oggi si incrocia con il bilancio regionale della Giunta Bassolino sta discutendo in Consiglio e con l’erogazione dei nuovi fondi europei 2007-2013, dove entrambi i testi sono motivo di discussione e partecipazione dell’ iniziativa odierna all’interno della sala cinematografica.
Pur ribadendo e ricordando che le politiche economiche locali sono le conseguenze delle manovre delle politiche nazionali ed europee, visto i tagli e gli effetti prodotti, saranno ancora una volta le fasce deboli a rimetterci, partendo con l’assurda reintroduzione del ticket sanitario ( dove nessuno sarà escluso ) per il diritto alla cura ed al soccorso ospedaliero , tagli alle università e di conseguenza verso un incremento delle tasse creando sempre di più un sistema scolastico di classe, una Finanziaria che tende sempre di più a privatizzare i servizi primari costringendo i Comuni delle aree sottosviluppate ad esternalizzare i lavori ad aziende private ed arricchirsi con il sistema del profitto sui settori strategici come l’acqua, le mense scolastiche, asili nido e rifiuti; dove quest’ ultimo settore oggi è il tema centrale dell’agenda sia nazionale che locale, dove sia all’interno della Finanziaria che sul disegno di legge del bilancio regionale non è stato destinato un solo euro per risolvere in maniera concreta l’emergenza con un incentivo reale alla raccolta differenziata ed al riciclo ed il riutilizzo del materiale trattabile, dove potrebbe rilanciare settori produttivi in quelle aree come Ponticelli e S.Giovanni creando maggior occupazione e vivibilità. Alla beffa del ticket sanitario, la giunta regionale nel suo bilancio tende a riorganizzare il sistema ospedaliero, declassando quelle strutture territoriali a presidi di semplice medicheria mettendo in secondo piano la questione dei casi di emergenza e di ricovero. Un vero e proprio paradosso nell’attuale momento di gravi casi di mortalità di degenti per mancanza di posti letto; si tende sempre di più a privilegiare il ricorso alle cliniche private degli “ amici “ del consenso elettorale.
In questo bilancio non c’è un solo accenno ad una seria risoluzione delle società miste in dissesto che mette a rischio sia l’efficienza che il destino dei lavoratori ( vedi Jacorossi e Pan ), dove c’è sempre di più una tendenza che tamponi l’emergenza temporanea invece di creare un settore pubblico da investire nei servizi di utilità alla collettività, migliorarne la qualità e la manutenzione ordinaria di strade, parchi, giardini e delle condotte idrogeologiche, risparmiando così sprechi e fondi alle aziende private e sottrarre le gestioni clientelari dalla spartizione affaristica i consigli di amministrazione.
Come movimento di massa per la difesa dei diritti al lavoro, alla casa, al reddito vogliamo che i nuovi Fondi Europei perseguano obiettivi sociali che vadano all’indirizzo del miglioramento delle condizioni di vita delle masse popolari, si prenda come riferimento le critiche e le proposte da noi apportate in questo documento, dove la gestione di questi fondi non diventi un affare di paternità partitica e non vadano sprecati nelle casse di progetti sterili dove non creano occupazione né tantomeno richiedono di ricorrere a spese comunitarie.
Bisogna creare un unico percorso che porti ai finanziamenti strutturali nella creazione di veri e concreti posti di lavoro, associando il progetto I.SO.LA., che non ha risolto in definitiva il problema-disoccupazione ma comunque crea un sostegno economico per 4000 corsisti, alle tante risoluzioni delle vertenze specifiche oggi ancora irrisolte, un reale programma di reddito sociale per i disoccupati e percettori del reddito di cittadinanza esclusi da ogni percorso di inclusione sociale.

Un appello infine lo lanciamo alle avanguardie ed agli organismi di massa che sono impegnati nei settori sociali; oggi c’è sempre di più bisogno di indirizzare le lotte contro l’ obiettivo della controparte politica che è teso a dividere ed isolarci dal perseguire comuni intenti verso le risoluzioni e le trasformazioni delle nostre rivendicazioni. Ma a questa nostra proposta accompagniamo una critica a quegli organismi che sempre di più stanno invertendo la rotta dei processi delle lotte economiciste, avallando le tesi di isolamento e settarismi infantili che si contrappongono alle reli esigenze dei disoccupati, lavoratoti, precari, escludendo questi ultimi dalla partecipazione ed alla pratica dell’azione diretta invitandoli ad ingrossare le file di sindacati e comitati affini in cambio di una tessera in più da esibire al tavolo della concertazione o creare dei bisogni primari un affare redditizio, dove c’è la menzogna e l’illusione di garanzie occupazionali; un trucco rivelatosi fallimentare.

COORDINAMENTO DI LOTTA X IL LAVORO
Centro sociale-COORDINAMENTO PER I DIRITTI SOCIALI
Via Cesare Rosaroll,48- Napoli

5/12/06