Le Istituzioni sono lente…I Movimenti sono Rock!!

Prendendo a spunto nel parafrasare la massima di dello show di Celentano vogliamo con questo documento porre una riflessione sulla funzionalità dei due organismi che sono parte e controparte dell’interpretazione della politica attiva,della sua partecipazione e distacco che provoca nelle masse popolari.
Partendo dal fatto che le istituzioni sono organismi autodefinitisi legali grazie all’invenzione farsesche delle “democratiche”tornate elettorali dove virtualmente ogni cittadino partecipa alla costruzione politica ed economica della società e dell’entità dello stato ma che in realtà,senza poi volerci dilungare troppo sull’argomento,non si rivela altro che un atavico ed ennesimo apparato di conservazione degli interessi di una sola classe,la borghesia, che nel suo complesso costruisce ad arte anche altri micro-apparati come ad esempio la magistratura,la stampa,i carceri,la burocrazia della pubblica amministrazione,i partiti parlamentari e tutto ciò che meglio rispecchia e viaggia in un’unica direzione ovvero,mantenere intatto il profitto del sistema capitalista nella sua conservazione e rigenerazione,rigenerazione che spesso avviene anche negli aspetti più crudeli e brutali come gli interventi bellici nell’invadere e depredare altri paesi ( ex-jugoslavia,iraq,etc..) non ancora allineati al pensiero unico occidentale,dove spesso la guerra di conquista viene nascosta nella menzogna di proteggere e garantire la sicurezza al proprio popolo.
Le istituzioni hanno dalla loro parte le leggi,le delibere,ed una in particolare ha un maggior risalto la finanziaria di fine anno,dove viene posto maggior interesse da parte del popolo che puntualmente si ritrova sempre deluso e chiamato ai sacrifici per saldare i bilanci in deficit,un’economia in crisi che poi sono i costi di una guerra non voluta,gli aiuti finanziari alle stesse imprese collegate al potere politico(FIAT,PARMALAT,etc..)alle speculazioni degli investimenti in borsa,tagli ai servizi sociali,privatizzazioni del sistema sanitario,scolastico e dei trasporti,maggior precarietà nel mondo del lavoro e nei salari,insomma da questa legge si evidenzia il vero volto dei nostri governanti che mostrano la loro lentezza e distacco dagli interessi e le esigenze delle fasce deboli,dei lavoratori,disoccupati innescando in loro maggior sfiducia,malessere nei confronti del potere che nulla ha di buono da offrire nelle sue politiche economiche alle masse tranne che maggior impoverimento,ecco perché le istituzioni sono lente!
A Napoli sono 30 anni che a questa lentezza si contrappone la cultura dell’autorganizzazione di massa,dove dal basso nell’organizzazione dei movimenti di lotta dei disoccupati,dei senza-tetto,degli immigrati,dei precari si rifanno alla politica attiva e partecipativa,stanchi di delegare il proprio percorso sociale ed economico alla classe politica dominante ed al suo immobilismo. I movimenti attraverso il loro percorso di iniziative di lotta e informazione vogliono essere protagonisti in prima persona chiamando al confronto diretto ed alle responsabilità le istituzioni locali e nazionali nell’affrontare le immediate esigenze per il soddisfacimento dei bisogni primari come la casa,il lavoro,il salario,politiche di contrasto al caro-vita. I movimenti di lotta nella loro esperienza sono portatori di sana attività politica democratica,di partecipazione, di sviluppo di una coscienza critica,di concrete conquiste vertenziali,di una trasformazione di una singola esistenza oblia in una collettiva soluzione politica ed economica per migliaia di soggetti sociali,insomma i movimenti sono rock nel capire quale direzione intraprendere per essere reali protagonisti attivi nell’interesse politico collettivo e scuotere le inerzie delle istituzioni.
Le istituzioni spesso vedono come un pericolo la crescita e lo sviluppo di un movimento che contrasta ed evidenzia e denuncia gli affarismi politico-clientelari dei partiti e delle loro lobby,delle spartizioni dei posti di potere nelle aziende ospedaliere,trasporti etc..dunque le istituzioni stesse servendosi della magistratura,questura,stampa li relega nelle definizioni di criminali,teppisti,fino ad usare atteggiamenti antidemocratici ed arroganti nel chiudere il dialogo ed il confronto lasciando agli apparati repressivi di trasformare l’emergenza lavoro da problema politico ad una questione di ordine pubblico spesso creando capi di accusa artificiali come associazione a delinquere o camorristi,questo per allontanarli dalle simpatie dell’opinione pubblica ed evitare che questi costituiscono un pericolo agli interessi politici del potere.
Da anni ormai noi come coordinamento di lotta x il lavoro richiamiamo l’importanza della riapertura del confronto politico e del dialogo per la risoluzione dei conflitti sociali,interrotto dalle istituzioni nel non voler dare legittimità e riconoscimento al valore politico di un movimento,dunque per nostro senso di responsabilità politica li chiamiamo alla coerenza ed al confronto in un pubblico dibattito presso il nostro centro sociale.

SABATO 12 NOVEMBRE 2005 ORE 17:00
ASSEMBLEA-DIBATTITO
“AFFERMAZIONE DEL PRINCIPIO DEMOCRATICO DEL DIALOGO POLITICO TRA ISTITUZIONI E MOVIMENTI”
centro sociale-COORDINAMENTO PER I DIRITTI SOCIALI
via cesare rosaroll,48 napoli

COORDINAMENTO DI LOTTA X IL LAVORO
Centro sociale-COORDINAMENTO PER I DIRITTI SOCIALI

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