Resistenza ad oltranza per L’affermazione dei diritti
C’è uno spettro che si aggira x l’italia circa 8000 denuncie da Milano a Napoli ed è lo spettro della repressione,che sotto vari aspetti cerca di colpire e fermare l’onda dell’opposizione sociale e politica che dal basso si organizza e si ribella contro lo stato di cose presenti,contro l’apparato politico-che cerca con ogni mezzo necessario di imporre le proprie politiche economiche antiproletarie e inducono sempre di più le masse lavoratrici e popolari in una condizione di miseria e precarietà.
Nei giorni scorsi i movimenti napoletani sono stati protagonisti di una serie di iniziative contro la campagna di criminalizzazione e persecuzione giudiziaria nei confronti dei disoccupati,lavoratori e l’area no-global,dove ogni processo a carico delle lotte sociali sono stati attraversati da momenti di presidi e controinformazione davanti al tribunale per smentire le assurde e paradossali accuse,senza elementi di prova,di estorsione e associazione a delinquere.
Il massiccio attacco repressivo messo in campo dalla triade politica-magistratura-questura, e non ultimo il Prefetto mette in evidenza anche un “salto di qualità” nei sistemi di accusa e imputazione ai danni dei soggetti che si organizzano ed alle avanguardie politiche ed attivisti rivoluzionari,senza dimenticare gli infami articoli dei pennivendoli e servi del potere che attraverso la stampa dipingono ed infangano chiunque osi ribellarsi al potere costituito, come criminali o sovversivi.
Negli ultimi giorni abbiamo assistito alle svariate operazioni poliziesche che ha portato agli arresti decine di compagni attivisti che attraverso le loro azioni dimostrative hanno voluto porre l’attenzione delle condizioni-lager dei “centri di permanenza temporanea” per i migranti,gli interessi delle multinazionali delle case discografiche ed editoriali diffondendo liberamente materiale didattico e culturale,per poi finire con la giornata del 2 giugno a Roma durante la manifestazione che chiedeva l’immediato ritiro delle truppe dall’Irak,dove una brutale carica dei carabinieri e celere ha ferito decine di manifestanti solo per essersi rifiutati di rimuovere uno striscione che criticava l’operato politico del ministro degli interni e la mostruosa creazione dei “CPT”.
La macchina repressiva dello stato non fermerà la giusta lotta dei movimenti napoletani che nel corso di questo decennio ha visto l’affermarsi del Coordinamento di lotta x il lavoro come punto di riferimento politico e sociale dell’autorganizzazione e l’autonomia del protagonismo dei disoccupati,che con la loro determinazione hanno saputo incidere sulle politiche locali costringendo le istituzioni a dare risposte alle rivendicazioni da noi poste,portando a Napoli e nell’intera provincia 9000 corsi di orientamento per poi seguire un pacchetto formativo più specializzato.
Le battaglie ancora in corso sono volte affinché sia dia immediato avvio ai corsi di formazione post-orientamento alla platea partecipante della prima tranche,creando quel precedente storico e culturale per non spezzare il filo rosso della continuità patrimoniale delle autonomie e autorganizzazione delle lotte sociali affinché i proletari siano protagonisti del loro corso,senza delegare il loro destino nelle mani delle istituzioni o chi attraverso le istituzioni ne crea una sorta di sacca elettorale o sponda per rafforzare il proprio potere contrattazione.
Nei giorni scorsi i movimenti napoletani sono stati protagonisti di una serie di iniziative contro la campagna di criminalizzazione e persecuzione giudiziaria nei confronti dei disoccupati,lavoratori e l’area no-global,dove ogni processo a carico delle lotte sociali sono stati attraversati da momenti di presidi e controinformazione davanti al tribunale per smentire le assurde e paradossali accuse,senza elementi di prova,di estorsione e associazione a delinquere.
Il massiccio attacco repressivo messo in campo dalla triade politica-magistratura-questura, e non ultimo il Prefetto mette in evidenza anche un “salto di qualità” nei sistemi di accusa e imputazione ai danni dei soggetti che si organizzano ed alle avanguardie politiche ed attivisti rivoluzionari,senza dimenticare gli infami articoli dei pennivendoli e servi del potere che attraverso la stampa dipingono ed infangano chiunque osi ribellarsi al potere costituito, come criminali o sovversivi.
Negli ultimi giorni abbiamo assistito alle svariate operazioni poliziesche che ha portato agli arresti decine di compagni attivisti che attraverso le loro azioni dimostrative hanno voluto porre l’attenzione delle condizioni-lager dei “centri di permanenza temporanea” per i migranti,gli interessi delle multinazionali delle case discografiche ed editoriali diffondendo liberamente materiale didattico e culturale,per poi finire con la giornata del 2 giugno a Roma durante la manifestazione che chiedeva l’immediato ritiro delle truppe dall’Irak,dove una brutale carica dei carabinieri e celere ha ferito decine di manifestanti solo per essersi rifiutati di rimuovere uno striscione che criticava l’operato politico del ministro degli interni e la mostruosa creazione dei “CPT”.
La macchina repressiva dello stato non fermerà la giusta lotta dei movimenti napoletani che nel corso di questo decennio ha visto l’affermarsi del Coordinamento di lotta x il lavoro come punto di riferimento politico e sociale dell’autorganizzazione e l’autonomia del protagonismo dei disoccupati,che con la loro determinazione hanno saputo incidere sulle politiche locali costringendo le istituzioni a dare risposte alle rivendicazioni da noi poste,portando a Napoli e nell’intera provincia 9000 corsi di orientamento per poi seguire un pacchetto formativo più specializzato.
Le battaglie ancora in corso sono volte affinché sia dia immediato avvio ai corsi di formazione post-orientamento alla platea partecipante della prima tranche,creando quel precedente storico e culturale per non spezzare il filo rosso della continuità patrimoniale delle autonomie e autorganizzazione delle lotte sociali affinché i proletari siano protagonisti del loro corso,senza delegare il loro destino nelle mani delle istituzioni o chi attraverso le istituzioni ne crea una sorta di sacca elettorale o sponda per rafforzare il proprio potere contrattazione.
Per l’autodifesa e le autonomie delle lotte
Per la immediata scarcerazione di tutti i compagni arrestati
Per l’immediato ritiro di tutti provvedimenti giudiziari e amministrativi
Per il lavoro/salario a tutti i disoccupati
Per la immediata scarcerazione di tutti i compagni arrestati
Per l’immediato ritiro di tutti provvedimenti giudiziari e amministrativi
Per il lavoro/salario a tutti i disoccupati
Coordinamento di lotta x il lavoro
Centro socialeCoordinamento per i diritti sociali
Via cesare Rosaroll N 48
- giugno 16, 2005
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